PESO CORPOREO:
TUTTA LA VERITA'
Il primo strumento che abbiamo a disposizione per definire se un paziente presenta problemi con il proprio peso corporeo
(in eccesso o in difetto) è l'indice di massa corporea, che ci consente quindi iscriverlo in una "categoria" di partenza.
Anche se non mi piace molto seguire standardizzazioni, queste spesso sono necessarie e ci aiutano quantomeno per sapere quanto è grave il problema e quale sia il nostro obiettivo teorico finale.
TUTTA LA VERITA'
Il primo strumento che abbiamo a disposizione per definire se un paziente presenta problemi con il proprio peso corporeo
(in eccesso o in difetto) è l'indice di massa corporea, che ci consente quindi iscriverlo in una "categoria" di partenza.
Anche se non mi piace molto seguire standardizzazioni, queste spesso sono necessarie e ci aiutano quantomeno per sapere quanto è grave il problema e quale sia il nostro obiettivo teorico finale.
BMI: INDICE DI MASSA COPOREA COME SI CALCOLA.
Il BMI è calcolato secondo la formula: BMI = peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri).
Il BMI è calcolato secondo la formula: BMI = peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri).
Peso Ideale o Ragionevole?
Molte persone, sopratutto donne, al momento di raccontare la loro storia del peso, si pongono e mi chiedono di poter raggiungere il loro peso in età giovanile e identificano quello come loro peso ideale.
Ora il concetto di peso ideale, inteso quindi come l'espressione numerica che indica il peso adatto ad una certa altezza,
non sempre è perseguibile o è giusto indistintamente per tutti i pazienti, proprio perchè non tiene conto di tante altre variabili, ossia la storia clinica, il tipo di attività sportiva e lavorativa, il suo stato psicologico ed emotivo ... oltre a tutta una serie di altri parametri, in primis massa grassa e circonferenza vita. È invece consigliabile fare riferimento ad un peso ragionevole,
definito cioè come “quel peso che può essere ragionevolmente raggiunto e mantenuto e che permette buone condizioni di salute, fisiche psicologiche e sociali”.
L'obiettivo da raggiungere, in termini di calo ponderale, non deve essere inteso quindi in termini "ideali", ma piuttosto "reali", in modo che il paziente li possa non solo raggiungere in salute, ma sopratutto mantenere.
Cosa si perde, dimagrendo?
Un altro punto cardine da chiarire è il fatto che la perdita di peso deve corrispondere alla perdita della sola massa grassa, condizione essenziale per il mantenimento del peso raggiunto. La perdita di sostanza non grassa (massa cellulare, acqua e massa muscolare) minaccia infatti lo stato nutrizionale dell’organismo che si difende con un recupero immediato del peso.
L’adattamento metabolico o la resistenza alla perdita di peso altro non è che un meccanismo di difesa
per la sopravvivenza della specie.
La condizione essenziale per ottenere un dimagrimento sano è la riduzione controllata delle calorie prescritte. Perdite di peso superiore al 0,5-1 Kg la settimana difficilmente possono garantire questo risultato. Il tempo è la condizione essenziale per modificare la composizione corporea.
Quanto peso perdere?
Il programma di dimagrimento per la perdita di peso deve essere studiato in modo da:
garantire un calo ponderale di almeno 10% in meno del peso di partenza se il soggetto
ha un obesità di I o II grado (in un periodo di 4-6 mesi)
garantire un calo ponderale superiore al precedente se il soggetto
ha un’obesità di III grado ( in un periodo di 6 mesi – 1 anno)
L’obiettivo è la perdita di peso settimanale di 0,4-0,8 di chilo di peso, corrispondenti alla riduzione dell’introito energetico quotidiano abituale di circa 500 Kcal. Nelle prime settimane di trattamento la perdita di peso può essere maggiore, essendo soprattutto legata alla perdita d’acqua accumulata nell’organismo
È importante che la perdita di peso sia lenta e graduale per
evitare di interrompere la dieta dopo un breve periodo
perdita rilevante a carico della massa magra
rischio di coliche biliari e/o calcoli della colecisti
Un vero risultato efficace e come tale che possa essere mantenuto a lungo
può essere raggiunto solo attraverso un programma di controllo del peso nel quale la restrizione calorica sia associata
all’attività fisica quotidiana di almeno 30 minuti al giorno (ad esempio camminata, bicicletta) e quindi con un cambiamento del proprio stile di vita.
Molte persone, sopratutto donne, al momento di raccontare la loro storia del peso, si pongono e mi chiedono di poter raggiungere il loro peso in età giovanile e identificano quello come loro peso ideale.
Ora il concetto di peso ideale, inteso quindi come l'espressione numerica che indica il peso adatto ad una certa altezza,
non sempre è perseguibile o è giusto indistintamente per tutti i pazienti, proprio perchè non tiene conto di tante altre variabili, ossia la storia clinica, il tipo di attività sportiva e lavorativa, il suo stato psicologico ed emotivo ... oltre a tutta una serie di altri parametri, in primis massa grassa e circonferenza vita. È invece consigliabile fare riferimento ad un peso ragionevole,
definito cioè come “quel peso che può essere ragionevolmente raggiunto e mantenuto e che permette buone condizioni di salute, fisiche psicologiche e sociali”.
L'obiettivo da raggiungere, in termini di calo ponderale, non deve essere inteso quindi in termini "ideali", ma piuttosto "reali", in modo che il paziente li possa non solo raggiungere in salute, ma sopratutto mantenere.
Cosa si perde, dimagrendo?
Un altro punto cardine da chiarire è il fatto che la perdita di peso deve corrispondere alla perdita della sola massa grassa, condizione essenziale per il mantenimento del peso raggiunto. La perdita di sostanza non grassa (massa cellulare, acqua e massa muscolare) minaccia infatti lo stato nutrizionale dell’organismo che si difende con un recupero immediato del peso.
L’adattamento metabolico o la resistenza alla perdita di peso altro non è che un meccanismo di difesa
per la sopravvivenza della specie.
La condizione essenziale per ottenere un dimagrimento sano è la riduzione controllata delle calorie prescritte. Perdite di peso superiore al 0,5-1 Kg la settimana difficilmente possono garantire questo risultato. Il tempo è la condizione essenziale per modificare la composizione corporea.
Quanto peso perdere?
Il programma di dimagrimento per la perdita di peso deve essere studiato in modo da:
garantire un calo ponderale di almeno 10% in meno del peso di partenza se il soggetto
ha un obesità di I o II grado (in un periodo di 4-6 mesi)
garantire un calo ponderale superiore al precedente se il soggetto
ha un’obesità di III grado ( in un periodo di 6 mesi – 1 anno)
L’obiettivo è la perdita di peso settimanale di 0,4-0,8 di chilo di peso, corrispondenti alla riduzione dell’introito energetico quotidiano abituale di circa 500 Kcal. Nelle prime settimane di trattamento la perdita di peso può essere maggiore, essendo soprattutto legata alla perdita d’acqua accumulata nell’organismo
È importante che la perdita di peso sia lenta e graduale per
evitare di interrompere la dieta dopo un breve periodo
perdita rilevante a carico della massa magra
rischio di coliche biliari e/o calcoli della colecisti
Un vero risultato efficace e come tale che possa essere mantenuto a lungo
può essere raggiunto solo attraverso un programma di controllo del peso nel quale la restrizione calorica sia associata
all’attività fisica quotidiana di almeno 30 minuti al giorno (ad esempio camminata, bicicletta) e quindi con un cambiamento del proprio stile di vita.
PRINCIPALI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
- Linee guida SIO e ADI sull'obesità
- Koliaki C. et al. Defining the optimal dietary approach for safe, effective and sustainable weight loss in overweight and obese adults. Healthcare (Basel). 2018;6(3):73