MORFOTIPI E NUTRIZIONE:
ESISTE IL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO?
Vorrei parlarvi oggi di un argomento, un pochino delicato e spesso, forse, sottovalutato, ossia di come un regime alimentare attraverso una determinata distribuzione degli alimenti e dei macronutrienti durante l’arco della giornata possa influire sui processi metabolici ed endocrini che caratterizzano una specifica conformazione fisica (morfotipo).
Prima di entrare nello specifico, devo, obbligatoriamente spiegarvi quali siano i morfotipi e che differenze esistono tra loro.
Morfotipo Androide
Costituzione: robusta (più nella parte superiore rispetto a quella inferiore), conformazione “a mela”, faccia rotonda. Nella donna seno abbondante e fianchi relativamente stretti.
Localizzazione del grasso: prevalentemente al di sopra della vita, sulla parte alta della schiena, stomaco e torace.
Morfologia più frequente nel sesso maschile, ma è relativamente frequente anche nel sesso femminile (ad esempio PCOS e insulino-resistenza).
Morfotipo Ginoide
Costituzione: conformazione “a pera” con un sedere pronunciato e la par- te superiore del corpo sottile.
Localizzazione del grasso: soprattutto sul sedere, ma anche sui fianchi e sulla regione peritrocanterica, cioè sulla parte esterna della cosce.
Morfologia quasi esclusivamente femminile, ma può essere presente anche nell’uomo in caso di alti livelli di estrogeni.
Morfotipo Misto
Soggetti misti con sovrappeso a peperone distribuito su tutto il corpo. A questa categoria appartengono eventuali evoluzioni delle precedenti che, con l’avanzare degli anni e i progressivi sbilanciamenti ormonali, acquisiscono le caratteristiche negative anche dell’altro biotipo,
Le differenze sul piano fisico, riflettono tutta una serie di caratteristiche a livello metabolico ed ormonale, con conseguenze appunto sulla diversa distrubuzione del grasso corporeo e sulla maggiore predisposizione a patogie croniche.
L’obesità androide più frequentemente si associa ad un aumentato rischio di diabete insulino-indipendente, aterosclerosi e iperuricemia; quella ginoide, se anche comporta problemi di tipo meccanico, circolatorio e psicologico-estetico, non sembra invece associarsi a complicanze di questo tipo.
Ma come mai accade tutto questo? o meglio, come mai il grasso tende a distriburisi in modo così preferenziale in determinate zone piuttosto che in altre?
La risposta risiede nell’orientamento ormonale che caratterizza il morfotipo e dunque l’individuo, residuo di una condizione ancestrale. In parole semplici e per rendere il discorso accessibile a tutti, potrei semplificare dicendo che mentre il testosterone (ormone sessuale maschile) agisce prevalentemente sui recettori espressi sul tessuto adiposo dell’addome, gli estrogeni (ormoni sessuali femminili), invece, sui recettori di cosce e glutei; per questo motivo la tipica distribuzione “a mela” (androide) è caratteristica soprattutto del sovrappeso maschile, mentre la tipica distribuzione “a pera” (ginoide) è caratteristica del sovrappeso femminile.
A livello metabolico ed endocrino, dunque, cosa caretterizza l’uno o l’altro morfotipo?
Nella forma ginoide si riscontra soprattutto un rallentamento del metabolismo ossidativo dei grassi associato ad una prevalenza estrogenica: viene spesso definita anche ipolipolitica (ossia che brucia poco i grassi). In pratica, il soggetto non è un grande mangiatore, ingrassa in modo lento e progressivo soprattutto a livello di glutei e cosce; risponde poco alla restrizione calorica, nel senso che la perdita di peso e grasso si concentra nella parte superiore del corpo ed è quasi nulla a livello degli arti inferiori.
Nella forma androide si riscontra invece iperinsulinismo in risposta all’ipercortisolismo (il cortisolo alza la glicemia che stimola la produzione di insulina) associato in questo caso ad un prevalenza androgenica; viceversa, l’azione catabolica sulle proteine dello stesso cortisolo conferisce una conformazione sottile agli arti. L’individuo iperlipogenetico (ossia che costruisce molto i grassi) in realtà ha una buona funzionalità tiroidea e quindi un metabolismo abbastanza veloce bruciando abbastanza grasso a scopo energetico, solo che è portato a mangiare molto. Queste persone sono delle mangiatrici che se si mettono a dieta hanno dei buoni risultati, rispondendo efficacemente alla restrizione calorica.
Sul piano nutrizionale questo come si puà sfruttare al fine di avere un dimagrimento che sia efficace anche nelle zone “resistenti” in questi individui alla perdita di grasso?
La risposta è: sfruttare il ritmo circadiano degli ormoni che sono prevalenti in quell individuo per favorire la migliore utilizzazione possibile dei nutrienti e di conseguenza la perdita di grasso anche nei punti più critici.
Abbiamo visto che l’androide è fondamentalmente un ipercorticosurrenalico, cioè produce molto cortisolo. Il cortisolo, secondo il suo naturale ritmo circadiano, è secreto soprattutto nelle prime ore del mattino e poi cala progressivamente fino a raggiungere il livello minimo di notte; questo in temini pratici significa che sia la colazione che il pranzo dovranno, ad esempio, essere meno carichi di carboidrati e quelli presenti dovranno essere di qualità (basso indice glicemico) e ricchi invece di proteine e grassi. Per quanto riguarda la cena, questa potrà sicuramente essere più ricca di carboidrati, questo perchè: avendo consumato un pranzo particolarmente leggero e prevalentemente proteico, i suoi livelli di glicogeno saranno bassi e, quindi, l’assunzione di carboidrati aiuterà soprattutto a ripristinare le scorte di glicogeno nel fegato e nei muscoli che non verranno orientate verso l’accumulo sotto forma di trigliceridi nel tessuto adiposo. Inoltre, ricordate che in questa fase della giornata, il cortisolo è più basso e quindi non esercita quell’effetto iperglicemizzante, come avviene durante la mattinata.
Il soggetto ginoide, tende ad evere un metabolismo rallentato, sia a livello tiroideo, questo perchè gli estrogeni presenti in relativo eccesso, riducono la “produzione” dell’ormone tiroideo più metabolicamente attivo (T4), che pituitario, dunque con una più scarsa produzione di TSH (ormone tireotropo) e GH (ormone della crescita) che stimolano entrambi il metabolismo; inoltre, nel caso delle donna si riscontra un eccessiva attività estrogenica, mentre nell’uomo al contrario una carenza nella produzione di testosterone.
Detto questo l’alimentazione dovrà essere rivolta ad una azione stimolante sugli ormoni attivi sul metabolismo (tiroide e GH); nelle donne, a limitare la produzione di estrogeni,mentre negli uomini a potenziare quella del testosterone.
Sempre quindi in relazione alla secrezione circadiana dei principali ormoni interessati, la colazione ed il pranzo dovranno essere prevalentemente a base di carboidrati a basso indice glicemico per “stimolare” la tiroide; mentre a cena è l’ora delle proteine, quando cioè l’azione del GH è preponderante.
Questo articolo non vuole essere una guida ovviamente per iniziare “diete fai da te” perchè, l’elaborazione del piano nutrizionale è sicuramente un processo più complicato di quello appena descritto che deve prima basarsi su un adeguata visita medica che riconosca le problematiche del paziente e il suo morfotipo.
Lo scopo invece è rendere consapevoli i lettori, che oggi esistono diverse soluzioni mediche e scientificamente provate per la risoluzione dei problemi estetici e non.
ESISTE IL DIMAGRIMENTO LOCALIZZATO?
Vorrei parlarvi oggi di un argomento, un pochino delicato e spesso, forse, sottovalutato, ossia di come un regime alimentare attraverso una determinata distribuzione degli alimenti e dei macronutrienti durante l’arco della giornata possa influire sui processi metabolici ed endocrini che caratterizzano una specifica conformazione fisica (morfotipo).
Prima di entrare nello specifico, devo, obbligatoriamente spiegarvi quali siano i morfotipi e che differenze esistono tra loro.
Morfotipo Androide
Costituzione: robusta (più nella parte superiore rispetto a quella inferiore), conformazione “a mela”, faccia rotonda. Nella donna seno abbondante e fianchi relativamente stretti.
Localizzazione del grasso: prevalentemente al di sopra della vita, sulla parte alta della schiena, stomaco e torace.
Morfologia più frequente nel sesso maschile, ma è relativamente frequente anche nel sesso femminile (ad esempio PCOS e insulino-resistenza).
Morfotipo Ginoide
Costituzione: conformazione “a pera” con un sedere pronunciato e la par- te superiore del corpo sottile.
Localizzazione del grasso: soprattutto sul sedere, ma anche sui fianchi e sulla regione peritrocanterica, cioè sulla parte esterna della cosce.
Morfologia quasi esclusivamente femminile, ma può essere presente anche nell’uomo in caso di alti livelli di estrogeni.
Morfotipo Misto
Soggetti misti con sovrappeso a peperone distribuito su tutto il corpo. A questa categoria appartengono eventuali evoluzioni delle precedenti che, con l’avanzare degli anni e i progressivi sbilanciamenti ormonali, acquisiscono le caratteristiche negative anche dell’altro biotipo,
Le differenze sul piano fisico, riflettono tutta una serie di caratteristiche a livello metabolico ed ormonale, con conseguenze appunto sulla diversa distrubuzione del grasso corporeo e sulla maggiore predisposizione a patogie croniche.
L’obesità androide più frequentemente si associa ad un aumentato rischio di diabete insulino-indipendente, aterosclerosi e iperuricemia; quella ginoide, se anche comporta problemi di tipo meccanico, circolatorio e psicologico-estetico, non sembra invece associarsi a complicanze di questo tipo.
Ma come mai accade tutto questo? o meglio, come mai il grasso tende a distriburisi in modo così preferenziale in determinate zone piuttosto che in altre?
La risposta risiede nell’orientamento ormonale che caratterizza il morfotipo e dunque l’individuo, residuo di una condizione ancestrale. In parole semplici e per rendere il discorso accessibile a tutti, potrei semplificare dicendo che mentre il testosterone (ormone sessuale maschile) agisce prevalentemente sui recettori espressi sul tessuto adiposo dell’addome, gli estrogeni (ormoni sessuali femminili), invece, sui recettori di cosce e glutei; per questo motivo la tipica distribuzione “a mela” (androide) è caratteristica soprattutto del sovrappeso maschile, mentre la tipica distribuzione “a pera” (ginoide) è caratteristica del sovrappeso femminile.
A livello metabolico ed endocrino, dunque, cosa caretterizza l’uno o l’altro morfotipo?
Nella forma ginoide si riscontra soprattutto un rallentamento del metabolismo ossidativo dei grassi associato ad una prevalenza estrogenica: viene spesso definita anche ipolipolitica (ossia che brucia poco i grassi). In pratica, il soggetto non è un grande mangiatore, ingrassa in modo lento e progressivo soprattutto a livello di glutei e cosce; risponde poco alla restrizione calorica, nel senso che la perdita di peso e grasso si concentra nella parte superiore del corpo ed è quasi nulla a livello degli arti inferiori.
Nella forma androide si riscontra invece iperinsulinismo in risposta all’ipercortisolismo (il cortisolo alza la glicemia che stimola la produzione di insulina) associato in questo caso ad un prevalenza androgenica; viceversa, l’azione catabolica sulle proteine dello stesso cortisolo conferisce una conformazione sottile agli arti. L’individuo iperlipogenetico (ossia che costruisce molto i grassi) in realtà ha una buona funzionalità tiroidea e quindi un metabolismo abbastanza veloce bruciando abbastanza grasso a scopo energetico, solo che è portato a mangiare molto. Queste persone sono delle mangiatrici che se si mettono a dieta hanno dei buoni risultati, rispondendo efficacemente alla restrizione calorica.
Sul piano nutrizionale questo come si puà sfruttare al fine di avere un dimagrimento che sia efficace anche nelle zone “resistenti” in questi individui alla perdita di grasso?
La risposta è: sfruttare il ritmo circadiano degli ormoni che sono prevalenti in quell individuo per favorire la migliore utilizzazione possibile dei nutrienti e di conseguenza la perdita di grasso anche nei punti più critici.
Abbiamo visto che l’androide è fondamentalmente un ipercorticosurrenalico, cioè produce molto cortisolo. Il cortisolo, secondo il suo naturale ritmo circadiano, è secreto soprattutto nelle prime ore del mattino e poi cala progressivamente fino a raggiungere il livello minimo di notte; questo in temini pratici significa che sia la colazione che il pranzo dovranno, ad esempio, essere meno carichi di carboidrati e quelli presenti dovranno essere di qualità (basso indice glicemico) e ricchi invece di proteine e grassi. Per quanto riguarda la cena, questa potrà sicuramente essere più ricca di carboidrati, questo perchè: avendo consumato un pranzo particolarmente leggero e prevalentemente proteico, i suoi livelli di glicogeno saranno bassi e, quindi, l’assunzione di carboidrati aiuterà soprattutto a ripristinare le scorte di glicogeno nel fegato e nei muscoli che non verranno orientate verso l’accumulo sotto forma di trigliceridi nel tessuto adiposo. Inoltre, ricordate che in questa fase della giornata, il cortisolo è più basso e quindi non esercita quell’effetto iperglicemizzante, come avviene durante la mattinata.
Il soggetto ginoide, tende ad evere un metabolismo rallentato, sia a livello tiroideo, questo perchè gli estrogeni presenti in relativo eccesso, riducono la “produzione” dell’ormone tiroideo più metabolicamente attivo (T4), che pituitario, dunque con una più scarsa produzione di TSH (ormone tireotropo) e GH (ormone della crescita) che stimolano entrambi il metabolismo; inoltre, nel caso delle donna si riscontra un eccessiva attività estrogenica, mentre nell’uomo al contrario una carenza nella produzione di testosterone.
Detto questo l’alimentazione dovrà essere rivolta ad una azione stimolante sugli ormoni attivi sul metabolismo (tiroide e GH); nelle donne, a limitare la produzione di estrogeni,mentre negli uomini a potenziare quella del testosterone.
Sempre quindi in relazione alla secrezione circadiana dei principali ormoni interessati, la colazione ed il pranzo dovranno essere prevalentemente a base di carboidrati a basso indice glicemico per “stimolare” la tiroide; mentre a cena è l’ora delle proteine, quando cioè l’azione del GH è preponderante.
Questo articolo non vuole essere una guida ovviamente per iniziare “diete fai da te” perchè, l’elaborazione del piano nutrizionale è sicuramente un processo più complicato di quello appena descritto che deve prima basarsi su un adeguata visita medica che riconosca le problematiche del paziente e il suo morfotipo.
Lo scopo invece è rendere consapevoli i lettori, che oggi esistono diverse soluzioni mediche e scientificamente provate per la risoluzione dei problemi estetici e non.
PRINCIPALI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
- Cronomorfodieta. M. Spattini