LA DIPENDENZA DA ZUCCHERI
Esiste una dipendenza “insospettabile”, ma presente che può essere considerata al pari
di quella da tabacco o sostanze stupefacenti: la dipendenza da zuccheri.
Già nel 1987, uno studio aveva messo in evidenza come lo zucchero possa agire al pari di un farmaco analgesico attivando particolari recettori del nostro cervello in maniera simile a molti stupefacenti; più recentemente un lavoro del 2014 evidenzia come il consumo di alcol e zucchero stimolino la produzione di dopamina, altro neurotrasmettitore che è rilasciato dal nostro cervello durante uno stato di piacevole benessere.
Esiste una dipendenza “insospettabile”, ma presente che può essere considerata al pari
di quella da tabacco o sostanze stupefacenti: la dipendenza da zuccheri.
Già nel 1987, uno studio aveva messo in evidenza come lo zucchero possa agire al pari di un farmaco analgesico attivando particolari recettori del nostro cervello in maniera simile a molti stupefacenti; più recentemente un lavoro del 2014 evidenzia come il consumo di alcol e zucchero stimolino la produzione di dopamina, altro neurotrasmettitore che è rilasciato dal nostro cervello durante uno stato di piacevole benessere.
Zucchero e Droghe attivano le stesse aree del cervello.
Quando si mangiano prodotti con un alto indice glicemico (es. zucchero bianco, succo di frutta, dolciumi...),
si sente il bisogno fisico di mangiarne ancora e ancora, indipendentemente dal senso di sazietà.
Questo accade perchè, il picco glicemico che segue l'assunzione di carboidrati semplici, causa:
da un lato, aumento dei livelli di insulina nel sangue che abbassa quindi la glicemia e
paradossalmente l’organismo non trovando più glucosio disponibile, lo richiede nuovamente;
dall’altro, gli stessi livelli di insulinemia aumentati, fanno contemporaneamente aumentare i livelli di serotonina,
che induce uno stato di benessere e, di conseguenza, la dipendenza a ricercare ancora quella piacevole sensazione.
si sente il bisogno fisico di mangiarne ancora e ancora, indipendentemente dal senso di sazietà.
Questo accade perchè, il picco glicemico che segue l'assunzione di carboidrati semplici, causa:
da un lato, aumento dei livelli di insulina nel sangue che abbassa quindi la glicemia e
paradossalmente l’organismo non trovando più glucosio disponibile, lo richiede nuovamente;
dall’altro, gli stessi livelli di insulinemia aumentati, fanno contemporaneamente aumentare i livelli di serotonina,
che induce uno stato di benessere e, di conseguenza, la dipendenza a ricercare ancora quella piacevole sensazione.
Cosa fare:
preferire lo zucchero di canna o miele o sciroppo d’acero a quello bianco;
insieme all’alimento ad alto indice glicemico assumere un piccola quota proteica e/o grassi (es. frutta secca);
optare per marmellate e bibite senza zuccheri aggiunti o a basso contenuto.
preferire lo zucchero di canna o miele o sciroppo d’acero a quello bianco;
insieme all’alimento ad alto indice glicemico assumere un piccola quota proteica e/o grassi (es. frutta secca);
optare per marmellate e bibite senza zuccheri aggiunti o a basso contenuto.
PRINCIPALI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
- Blum K et al. Dopamine and glucose, obesity, and reward deficiency syndrome. Font Psychol. 2014;5:919